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La Valbormida di Giorgia Ferrero, terra da film…

Valbormida, terra da film: le industrie diventano sempre più spesso set per produzioni. Interessate dal fenomeno, tra le altre: Ferrania, Bragno, vetrerie, ex Comilog. “L’ombra del gigante” di Alberto Bellavia sta facendo il pienone a ogni proiezione. “In Comune arrivano continue proposte per docufilm e spot”. C’è un prima e un dopo che racconta molti luoghi. La Valbormida è piena di questi scorci, sono in gran parte ex fabbriche, che ancora testimoniano il fermento operaio di un tempo. Oggi diventano location da film. Così l’entroterra svela il suo volto cinematografico e sempre più spesso le architetture industriali si trasformano in set. L’Ultimo successo si chiama “L’ombra del gigante”, è il docufilm con il quale il musicista e regista millesimese Alberto Bellavia illustra la vita operaia dell’ex Ferrania e ribalta la prospettiva: per anni la fabbrica ha scritto la storia, confezionando le pellicole famose nel mondo, quelle usate da registi del calibro di Pasolini, De Sica o Rossellini. Oggi è protagonista sul set e la quotidianità della sua gente, raccontata da Bellavia, venerdì ha riempito il cinema Vallechiara di Altare, dopo varie serate da tutto esaurito a Cairo e altre tappe ancora in programma. A riscoprire i tesori di casa nostra non è solo un pubblico locale, interessato a scoprire fabbriche e passato industriale sotto ad un’altra veste. Da qualche tempo, grazie alla spinta del museo della pellicola Ferrania Film di Cairo, le attenzioni arrivano da tutta Italia, con abboccamenti persino dall’estero. «Abbiamo messo insieme un grande archivio fatto filmini amatoriali, foto d’epoca, che sempre più spesso vengono richieste per produzioni cinematografiche», racconta Alessandro Bechis, ex dipendente della fabbrica delle pellicole e ora curatore del museo, «Copriamo un vasto periodo, dal secondo Dopoguerra sino alla fine degli anni Settanta. Poi c’è il narrato, le testimonianze e ricordi, spezzoni di parlato, dove le persone si raccontano. Un tesoro che oggi molti ci invidiano e chiedono: è iniziato con un interesse su scala locale, poi, dopo che Rai Cultura ci ha dedicato una puntata, la richiesta si è ampliata notevolmente. Persino una produzione ucraina è venuta a girare qui: nella puntata c’è il museo e lo scomparso Oliviero Toscani. Di recente è iniziata una collaborazione con Cinecittà». Nato in valle è anche il film “Pentaclub” di Roberto Strazzarino, che da un paio di anni sta facendo incetta di premi nel mondo ed è girato nel centro storico di Cairo, nei vicoli di Millesimo, nelle campagne di Camerana. «Quando vado in pensione, giro un film», si era detto il regista cairese. Oggi quel sogno è un cortometraggio che racconta una storia di amicizia tra cinque ragazzini, ambientata nella Valbormida del 1968 e vede nel cast anche l’attrice Giorgia Ferrero, anche lei cairese d’origine come il regista. «Ormai da alcuni anni c’è fermento e in Comune riceviamo continue richieste da parte di produzioni che ci scelgono per set, cortometraggi o spot pubblicitari – spiega il sindaco di Cairo, Paolo Lambertini -. Il Ferrania Film Museum ha sicuramente fatto da traino sia per far conoscere i nostri posti e la storia della Ferrania sia per attrarre operatori del settore».

LUISA BARBERIS

FONTE: IL SECOLO IX