Un‘attrice talentuosa, una donna dotata di fascino, classe e con un sorriso disarmante che ci ricorda tanto Julia Roberts. L’abbiamo intervistata e catturato il suo entusiasmo attraverso l’obiettivo di Federica Pierpaoli. E’ lei, “La Grande Bellezza” GIORGIA FERRERO…
Ciao Giorgia, sei un volto molto noto per tutti gli italiani. Ci racconteresti, facendo riferimento al tuo percorso artistico,come si è evoluta la tua personale visione della recitazione negli anni?
Nel corso degli anni ho avuto la conferma che non si finisce mai di imparare, che tutto è fonte di ispirazione e conoscenza. La vita stessa è teatro di emozioni e di esperienze e non bisogna mai sentirsi arrivati , anzi.
Vivo i miei traguardi come punti di partenza, perché il talento a volte è innato ma altre volte potrebbe non esserlo. In ogni caso, occorre allenarlo costantemente anche quando non si è sul set perché il nostro non è un mestiere continuativo ma caratterizzato da lunghe pause tra un ingaggio e un altro.
Personalmente cerco di migliorarmi sempre sia come donna che come attrice ispirandomi a chi considero un punto di riferimento, continuando a studiare e ad approfondire per essere pronta per la prossima sfida che arriverà.
Mi piace chiamarla così perché spero ogni volta che lo sia, auspico che mi propongano personaggi da interpretare che siano molto lontani dalle mie corde e dalle mie caratteristiche personali , perché quando succede si fanno grandi scoperte, anche su se stessi. Questa è la fortuna che mi sta capitando da diversi mesi nel nuovo spettacolo in preparazione.
Tra tutti i personaggi che hai interpretato al cinema, in tv e a teatro, quale ti è rimasto più nel cuore? Perche’?
In linea di massima tutti mi sono rimasti nel cuore e ognuno di loro ha lasciato, indubbiamente, una traccia dentro di me, al punto che a volte mi accorgo di aver assunto una postura o di aver utilizzato battute di un personaggio interpretato anche dieci anni prima.
Sicuramente, tra tutti il personaggio di Martina Landi interpretato in “Un posto al sole” mi ha toccato particolarmente. Martina è stato un personaggio importante nella soap, decisamente “scomodo”, una donna molto ambiziosa e “politically incorrect” , disposta a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi. Caratteristiche che mi hanno dato la possibilità di approfondire ogni singola sfaccettatura. E’ stato un personaggio molto amato anche dal pubblico e spero in suo ritorno.
Qual è stata invece la scena che ti sei più divertita a recitare sul set e a teatro o durante una lezione in accademia?
Durante le riprese de “La Grande Bellezza” ci fu un episodio estremamente divertente. Stavamo girando la scena del ballo La Colita . Alla fine dell’ultimo ciak ero seduta con Carlo Verdone su un muretto e iniziò a confidarmi con minuzia di particolari la sua impossibilità a praticare quel ballo perché temeva per la sua ernia al disco, che gli doleva seriamente, ma uscì il suo lato ipocondriaco in maniera davvero esilarante.
Come ti prepari ad affrontare un nuovo ruolo, solitamente ?
Generalmente faccio molta ricerca ma dipende sempre da quanto tempo ho a disposizione prima delle riprese o dello spettacolo. Scavo nella vita di un personaggio anche se ho poche informazioni, quindi creo, invento, improvviso. Io parto sempre dalla mia personale visione, iniziando dapprima a lavorare sul non verbale, ovvero la postura del corpo, la gestualità, l’espressività per arrivare poi al comportamento, alla psicologia, al tono di voce adatto e, solo per ultimo, arriva per me il testo.
Ovviamente, ho anche tecniche segrete che non posso svelarvi (ride n.d.r). Scherzi a parte sono certa che ogni attore abbia un proprio metodo e che ciò che funziona per me magari non è adatto ad un altro.
Cosa rende il cinema magico?
Il cinema è sogno per chi lo fa e per chi lo guarda. Il cinema ha la potenza di portarti in un’altra dimensione, ti consente di immedesimarti nella vita del personaggio che vedi sullo schermo. Per me il cinema rappresenta l’evasione dalla realtà e so che sarò diversa alla fine di ogni film.
Con quale regista sogni di lavorare in futuro?
Sono molti i registi che stimo e apprezzo. Dovendo fare una scelta, direi Bellocchio, con il quale arrivai in finale per un ruolo ne “Il regista di matrimoni” poi Virzì e Saverio Costanzo.
Dopo il periodo di lockdown, come ti immagini la ripartenza?
Mi immagino una ripartenza molto lunga per diversi fattori. Il nostro settore è stato tra i più penalizzati. Proprio per questo, per ripartire abbiamo bisogno di una vera rinascita.
Hai particolari progetti per il futuro?
Prima del lockdown stavo preparando uno spettacolo con la Compagnia ligure “Teatro Cantiere”. Si tratta di uno spettacolo che verte su un tema quanto mai attuale; una fabbrica che ha inquinato per oltre 100 anni la zona in cui vivo. Il debutto è stato posticipato al 2021.
Di: JUSTINE D’ANGELO
FOTO DI: FEDERICA PIERPAOLI
FONTE: Beyond the Magazine N. 3 LUG AGO SETT DEF 2020