Un riconoscimento internazionale che, grazie ad un’attrice originaria di Cairo Montenotte, parla anche un po’ di savonese.
Si tratta del Golden Globe consegnato pochi giorni fa a Los Angeles alla pellicola italiana “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, che tra i nomi del cast vede anche quello di Giorgia Ferrero.
L’attrice, nata il 16 giugno del 1977 a Savona, prima di trasferirsi per inseguire il suo sogno legato alla recitazione ha vissuto proprio a Cairo, in Valbormida.
«Anche se da dodici anni ormai vivo a Roma – racconta l’artista – non dimentico le mie origini. Ogni volta che riesco torno a Cairo, come ho fatto questo Natale. Il legame con la mia terra d’origine resta forte, quindi – scherza – possiamo dire che questo premio è un po’ anche valbormidese».
La vittoria del Golden Globe come miglior pellicola straniera è stata accolta come «una grande soddisfazione» da Giorgia Ferrero che, quando le si chiede di raccontare della sua esperienza lavorativa con Sorrentino, non nasconde la sua emozione: «Mi ricordo benissimo dei provini che feci con lui: mi chiamò nell’agosto del 2012 e lo incontrai tre volte. Mi presentavo per un ruolo non da protagonista, ma per me era comunque importante e ci credevo: l’idea di lavorare con lui era un sogno e quando mi chiamò per dirmi che mi aveva scelta si è coronato. Lo ammiro da sempre e poter essere sul set con lui è stato il massimo».
Ne “La grande bellezza” Giorgia Ferrero è una ballerina che vuole diventare attrice e si innamora di Jep Gambardella, il protagonista della pellicola interpretato da Toni Servilio: «Nel film faccio parte di un gruppo di donne che lo ammirano. Il mio personaggio organizza feste e poi perde la testa per Jep».
Sulla lavorazione del film l’attrice confida: «Sul set si respirava una grande energia, abbiamo girato sempre di notte, a Roma, e c’era un’atmosfera incredibile. Molte scene sono state ambientate su due terrazze meravigliose, una che dava sul Colosseo e l’altra in via Veneto: una grande emozione».
Sul regista che l’ha diretta Giorgia Ferrero dice: «Paolo mette l’attore a proprio agio e lo lascia molto libero. Durante le riprese tutto funzionava alla perfezione e per me è stata un’esperienza indimenticabile. Abbiamo girato tante ore, ma alla fine siamo stati tutti tagliati parecchio in fase di montaggio. Altrimenti il film, che già va oltre le due ore, sarebbe durato un’ora e mezza in più».
L’artista cairese non manca di elogiare anche Servilio: «Anche lavorare con lui, un grandissimo attore, è stata un’emozione e ne sono onorata. Ho imparato tanto sul set di questo film e spero di poter collaborare ancora con Sorrentino».
Oltre che per il grande schermo (vanta ruoli anche in “Quale Amore” di Maurizio Sciarra e in ”Amore che vieni, amore che vai” di Daniele Costantini), Giorgia Ferrero lavora molto in teatro e il suo prossimo impegno sarà proprio sul palcoscenico: «Debutto domenica con uno spettacolo al teatro delle Alpi di Porto Sant’Elpidio nelle Marche. Si chiama “Labirinti del male” ed è incentrato sul tema del femminicidio. Ho un duplice ruolo: interpreto sia l’uomo, il carnefice, che la donna uccisa. E’ uno spettacolo forte ed impegnativo» conclude l’attrice.
Oggi intanto saranno rese note le nomination per gli Oscar dove “La Grande Bellezza” potrebbe essere in corsa: chissà che il momento d’oro di Giorgia Ferrero non possa arricchirsi di una nuova soddisfazione.
DI: OLIVIA STEVANIN
FONTE: “LA STAMPA” del 16/01/2014